Enrico Burich - Fiume e l'Italia

-8della lingua italiana. Nel 1779 le domande degli italiani furono esaudite: Maria Teresa ritirò il decreto del '76 e ne emanò un altro, del 23 aprile 1779 che è la Magna Charta dell'autonomia di Fiume : vi si stabilisce che Fiume appartiene alla Corona ungarica come terzo fattore, in qualità di corpo separato; nel 1807 il diploma venne articolato in legge. Così Fiume volle. sin d'allora, tenere a debita distanza il suo padrone e trattare con lui da pari a pari : sentiva certo che altrimenti sarebbe stata perduta. Libera, autonoma, italiana, unico porto dell'Ungheria non poteva lagnarsi della propria sorte e cominciò a godere un certo affetto verso chi rispettava così la sua autonomia e la sua italianità. Nel 1811 la città venne occupata dai francesi, nel 1812 dagli inglesi; poi, sino al 1822, dagli austriaci. Nel 1848 cadde sotto il dominio dei croati che avevano aiutato gli Asburgo a domare la rivoluzione. Negli anni dal '48 al '67 Fiume conobbe per la prima volta l'oppression~ e il giogo straniero. Insieme a lei era caduta in ischiavitù anche l'Ungheria, oppressa dal giogo austriaco e croato come le terre italiane. Era naturale che in quegli anni gli sforzi di Fiume si rivolgessero verso l'Ungheria che era stata, nell'Impero, la tutrice della nazionalità italiana e delle libertà civiche, e che a Fiume si cospirasse per l'Ungheria. I vecchi conservavano gelosamente nei cassettoni bandiere ungheresi che mostravano ai figli nelle solennità, come reliquie; e i colori erano sempre quelli della redenzione : bianco rosso e verde. Non dimenticarono però i giovani che anche allora si stava in Italia combattendo per la libertà, e più di uno di loro si imbarcò per Venezia e per Ancona ... Nel 1868 Fiume fu restituita all'Ungheria ed accolse giubilante, tutta vestita di tricolori ungheresi, il governatore magiaro. Un marinaio italiano di Fiume saputa la lieta notizia in viaggio alzò la bandiera ungherese sull'albero maestro ed entrò con il nuovo vessillo mai prima veduto in un porto d'Italia. L'Ungheria riconobbe e garantì di nuovo l'italianità e l'autonomia della città che aveva dato prova di tanta fede. E Fiume continuò ad essere il centro d'italianità per tutta l'Istria. Anzi, attraverso Fiume lo spirito italiano potè Biblioteca Gino B1dnco

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