Gaetano Salvemini - Guerra o neutralità?

- 31 - IX. - Laguerrae la pace. Siamo noi, dunque, militaristi e guerrafondai assetati di sangue? . . . Per quanto la guerra sia un fatto_ omb1le ~ 0?_1oso, noi non possiamo disconoscere che v1 sono p_ac1pm orribili e più odiose della guerra : sono le pac1, che consumano a fuoco lento i popoli ; le paci, di cui una nazione approfitta, mentre la nazione vicina vede soffocate in esse tutte le proprie energie economiche e morali; le paci, in cui i lavoratori_ muoiono, non . tu!ti in un giorno sul campo di battaglia, ma estenuati giorno per giorno dalla fame, massacrati nei tumulti civili, abbrutiti dalla miseria e dall'ignoranza; le paci, da cui i paesi non sono devastati in un giorno solo, salvo a rifarsi in un paio d'anni, ma sono impoveriti ed esauriti ora per ora, minuto per minuto, e resi incapaci per secoli a rialzarsi. A queste paci la guerra è preferibile mille volte per una nazione, quando vi sia una sufficiente sicurezza che la guerra riesca vittoriosa. Come nelle lotte sociali è pazzo chi sbraita ad ogni passo di barricate e di rivoluzione, ma è ingannatore o vile chi abdica incondizionatamente al diritto della violenza; così, nei rapporti internazionali, il desiderio energico, ardente, sincero della pace deve essere subordinato sempre al desiderio energico, ardente, sincero del bene del proprio paese. La pace, di cui ha goduto l'Europa dal 1882 ad oggi, è stata ben utile ai tedeschi. che. per mezzo della Triplice Alleanza. hanno visto scaricata su noi una buona dose di quelle spese militari che avrebbero dovuto pagare essi per difendersi contro la Francia. Noi abbiamo fatto per lunghi anni gli scherani della Germania contro la Francia; e abbiamo fatto gli scherani a nostre spese. E mentre la ricchezza della Germania cresceva, anche in grazia del nostro aiuto e dei nostri sacrifizi, e i lavoratori B oteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==