Gaetano Salvemini - Guerra o neutralità?

- rn - VI. - Il Trentino e la Venezia Giulia. Finora abbiamo esaminata la ipotesi di una Grande Serbia, che conquisti tutte le provincie adriatiche del1'lmpero austro-ungarico, rimanendo immutati gli attuali confini terrestri dell 'ltalia. Ma sarebbe inaudita stoltezza la nostra, se non approfittassimo di questa occasione per risolvere _ilproblema degli italiàni dell'Austria e per assicurarci per terra e nell'Adriatico una situazione militare meno sciagurata di quella che sortimmo dalla guerra del '66. Da quarantotto anni il nostro paese vive malamente sotto l'incubo della minaccia austriaca. Dal Trentino e dall'Isonzo e da Pola una perenne formidabile pressione grava su noi. Se dell'Austria finora abbiamo dovuto essere alleati obbedienti per non essere impotenti nemici, questa triste necessità ci è stata, in larga parte, imposta dalla funesta debolezza della nostra posizione militare. Se la storia dei rapporti italo-austriaci, dal 1866 ad oggi, non è stata che una serie di ultimatum più o meno brutali da parte dell'Austria e di remissività più o meno disinvolte da parte dell'Italia, questa storia si deve spiegare, non solo coi nostri errori e con le nostre leggerezze, ma sopratutto con quella specie di « monopolio di posizione » - come direbbero gli economisti - che ha l'Austria grazie al possesso del Trentino e alle disgraziate condi zioni della linea dell 'lsonzo e alla superiorità di basi navali nell'Adriatico. E non solo siamo stati sempre minacciati nella nostra sicurezza militare, ma siamo stati feriti con sistematica brutalità nei nostri sentimenti di giustizia e di solidarietà nazionale. Gl 'italiani del Trentino sono stati abbandonati Biblioteca Gino BlclnCO

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