Gaetano Salvemini - Guerra o neutralità?

- 14 - citori ad una relativa equità reciproca nei patti della pace. E anche dopo la pace, la necessità di garentirsi reciprocamente il nuovo stato di cose contro ogni tentativo di rivincita da parte dei vinti, obbligherà tutti ad una pratica giornaliera di buona volontà e di equilibrio. Nella vittoria della Triplice Intesa, insomma, tutte le nazioni minori vedranno assicurata la loro indipendenza, non per generosità dei vincitori, ma perchè ciascuna in caso di pericolo avrebbe sempre a disposizione una minoranza a cui appoggiarsi contro le prevaricazioni della maggioranza. Per quanto riguarda l'Italia, è evidente che essa nè per terra nè per mare vedrebbe menomata da una vittoria della Triplice Intesa la propria libertà di azione. Per terra avremo sempre modo di allearci ad una forte Germania contro una eventuale prepotenza francese, o di allearci con la Francia contro eventuali prepotenze della Germania o degli alleati della Germania. E appunto data la necessità che noi abbiamo di impèdire tanto un eccessivo indebolimento della Germania quanto la rovina della Francia, il nostro intervento nella guerra a fianco del blocco austro-germanico sarebbe stato da parte nostra un funestissimo errore, perchè avrebbe concorso alla distruzions della Francia; e il nostro eventuale intervento a fianco della Triplice Intesa dovrebbe essere accompagnato dal patto esplicito che i vincitori non devono pretendere uno smembramento della Germania, come già cominciano a sognare i nazionalisti francesi. Per mare è facile prevedere che i vincitori - quali che essi sieno - annienteranno o confischeranno le flotte dei vinti e li obbligheranno a disarmare gli arsenali e smettere ogni progetto di nuove costruzioni navali. Ora, in caso di vittoria austro-germanica, sia che l'Italia contribuisse alla vittoria, sia che si tenesse neutrale, essa sarebbe in balìa della confederazione austrogermanica. In caso di vittoria della Triplice Intesa, invece, le flotte sopravvissute alla grande prova sarebbero tre; e la nostra sarebbe la quarta. Nessuno potrebbe pretendere al dominio assoluto su tutti gli altri, senza vedere immediatamente questi stringersi insieme e re8 blioteca Gino B1c1nco

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