Il piccolo Hans - anno XXI - n. 83/84 - aut./inv. 1994

i meravigliosi paesaggi di cui il racconto ci aveva offerto la descrizione sono infatti dei quadri di Vernet7. In questa come in altre pagine critiche, Diderot usa la finzione di una passeggiata nella natura-tableau, procedimento che riserva al paesaggio e agli altri generi minori. Questa finzione è il modo specifico con cui egli applica ai quadri di paesaggio il criterio normativo che orienta in generale il suo giudizio sul valore della pittura èontemporanea. L'effetto sommo della pittura sarebbe quello di far dimenticare allo spettatore di trovarsi davanti ad un quadro, còlto come egli è da un'estasi improvvisa che annulla la sua stessa coscienza. In questa visione, il riguardante si annulla nella visione di ciò che a questo punto non è più «opera», quanto appunto natura. Momento essenziale di questa teoria dell'arte, per la quale l'effetto supremo del quadro è l'arresto estatico impresso alla temporalità riflessiva della coscienza, è la interpretazione in senso già soggettivistico della rinascimentale dottrina dello «ars celare artem». L'effetto di indivisa, immediata presenza che è proprio all'opera d'arte riuscita attinge alla maestria tecnica di un'arte che sa nascondere se stessa. Ma a differenza che nei trattatisti rinascimentali, per i quali la semplicità di ciò che pur essendo il prodotto dell'arte si esibisce come natura rimane espressione di una unità metafisica tra i due poli, per la quale essi sono entrambi modi della poiesis, per Diderot il risultato di tale occultamento attinge un fondamento paradossale. Questa parvenza di presenza, più forte della presenza stessa, è l'effetto di una tecnica che sa nascondersi compiutamente nel risultato, o di una natura privilegiata dell'io «geniale» che si esprime al di là della tecnica stessa, attraverso di essa? La domanda rimane senza risposta: è il paradosso dell'attore. Dove tuttavia nell'espressione dell'io, che è soggetto dei quadri del genere sommo, quelli in cui compare la figura umana in azione, tale paradosso attinge il medio della sua esibizione - si 94

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