Il piccolo Hans - anno XXI - n. 83/84 - aut./inv. 1994

gano su come la percezione possa superare le costrizioni della dialettica, procedendo verso una «soluzione di compromesso» non per ricercare un universo consolatorio, ma per interrogare eticamente la politica e le divisioni che essa richiede ai media di creare, fondandosi su una dialettica di appiattimento e di semplificazione. L'attrazionemorbosa verso il Muro che i personaggi mostrano in entrambi i racconti sembra in effetti descrivere le semplificazioni di una dicotomia che vede rispecchiarsi capitalismo sfrenato e repressione barbarica. La risposta del soggetto alla seduzione operata da questo gioco di specchi, sia essa proveniente dall'Est o dall'Ovest, si configura inevitabilmente nell'autodistruzione. Il Muro, oggetto pre-edipico, punta verso l'indistinzione: è our wall, il nostro muro; di noi occidentali, orientali, scrittore e lettore; ed è «una presenza oscena»10 perché opera come metafora degli ostacoli che noi tutti frapponiamo tra noi e la scena della realtà. Il concetto di ostacolo comprende qui il suo contrario, quello di medium. ; fallo e ricettacolo al contempo, il Muro è duplice e necessario: la sua oscenità richiama il linguaggio come ostacolo e come medium. Il punto di vista del narratore, in OW, è quello di un cittadino dell'Est, di uno che non può vedere al di là del Muro proprio come nessuno di noi non può vedere la realtà, la cosa-in-sé, se non attraverso la visione accecante delle parole. La percezione del paesaggio si lega così in Oates alla cecità come categoria astratta, in grado di definire gerarchicamente il rapporto tra visibile e invisibile. Il Muro in questo senso è uguale da entrambe le parti, indipendentemente dalla libertà di movimento e dalla velocità che caratterizzano i due sistemi politici. Il Muro come negazione del movimento, come monumento all'immobilità, produce isolamento: eppure, nonostante sia contro la macchina come produttrice di movimento, esso non è contro l'energia. Mentre una macchina richiede una certa quantità di energia per essere messa in moto, per funzionare, il 73

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