Il piccolo Hans - anno XXI - n. 83/84 - aut./inv. 1994

pongo: la televisione pone il diktat, è l'ultima spiaggia di una eterna contraddizione: noi da una parte, gli altri dall'altra; io e il mondo; la mia bizzarria e la vostra mediocrità. Che farsene, di termini così antitetici? In ultima analisi, la parola «libro» non è che una metafora di ciò che ho chiamato io, noi, bizzarria: ciascuno attribuisce agli altri la propria diversità, la diversità universale, la diversità di tutti rispetto a tutti: che è il loro essere uguali come gocce d'acqua. La parola «libro» non è che una metafora, io credo, della parola «spirito». È come se continuamente, con un'ansia, con un rimorso, ci si chiedesse: poiché c'è la televisione (la democrazia di massa), che ne sarà dello spirito? D'altra parte, formulare domande così esplicite è ineducato, grossolano, adolescenziale. È per questo che si continua a preferire la parola libro, o la parola cultura. La televisione e la cultura, possono convivere? (come se la cultura non fosse la televisione, o come se la televisione non fosse già la cultura, sia pure una tutta diversa cultura dalla precedente, cui siamo soliti collegare la parola spirito). Si preferisce, in altri termini, affrontare il problema in modo obliquo non so se più adulto o più ipocrita. Un conto è nominare la cultura, lo spirito, Dio; un conto nominare il libro, il mercato. Il libro non vuole anche dire il mercato? E il mercato non è il modo adulto di affrontare il problema dell'esistenza, o della sopravvivenza di Dio? D'altra parte: chi è Dio? chi, precisamente, se non ciò che è diverso: io, noi, l'ineffabile, l'inservibile? Di nuovo, siamo al punto-limite, al punto di rottura: dove la contraddizione non può essere elusa. Il problema di fondo (ripeto: dal mio punto di vista, che è di mia personale sopravvivenza), resta, per essere brutali: che ne sarà di me in quanto diverso, in quanto animale alfabetizzato, in quanto intellettuale? Sì, guadagnerò abbastanza, sarò ancora un privilegiato, avrò affrontato il mercato e la durezza della vita, sarò un adulto. Ma sarò solo un so178

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