Il piccolo Hans - anno XXI - n. 83/84 - aut./inv. 1994

... TERRA . A TRONI ancORa, A TEMPLI è base il lOTO: su le TOMBE si ViVE; e spEsso ATTERRA le NOsTRE ETERNiTÀ bREVE TREMOTO. Ciò che pare maggiormente degno di nota in una simile armonizzazione pirotecnica è il fatto che si assiste, attraverso tale espediente formale, ad una sorta di risemantizzazione di taluni dei termini in opera. In realtà, lo slittamento dei significati è pressoché completo, a partire già dalla saldatura fra ViVE e BreVE, o fra TRONI: TeMPLI: TOMBE e, naturalmente, NOsTRE; ma il grande gioco parasinonimico, come sarebbe a tal punto lecito attendersi, sta interamente nelle parole ingabbiate nello schema rimico. Il tuttq avviene perché la parola da glossare non può che essere quella che principia il congegno, vale a.dire TERRA, che è giusto un importantissimo termine medio fra la «materia» resa falsamente «eterna» dal«fasto» e la «cenere» in cui la vera «eternità» la converte. Sicché TERRA diviene immediatamente la rima etimologica ATTERRA, non prima però di essere stata propriamente preparata nei sensi di una declinazione delle vanità: TERRA -A TRoni- A TEmpli -ATTERRA; per ritrovarsi infine, quando il congegno si arresta, volta in TREMOTO, non già per l'etimologia (addirittura nascosta, data la forma scelta del sostantivo) ma per una sorta di progressiva acquisizione degli elementi formali messi a disposizione dai sostantivi lOTO, TOMbe e ETERNiTà, dei quali nel contempo assorbe interessanti nuclei semici. La «terra», dunque, è per sua natura stessa fatta di «loto» e «tombe»; le «nostre eternità», pertanto, a fatica scolpite e modellate in questa «terra», non sono altro che un «breve tremoto», lì dove la forma eletta del sostantivo che compie il .sonetto rimanda, in virtù del modificatore «breve», nonché per una falsa etimologia, piuttosto all'area semantica di «tremare». La «terra», allora, stretta nello sfarinare del tem17

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