Il piccolo Hans - anno XXI - n. 83/84 - aut./inv. 1994

Non lui solo, abrupto, è in una dimensione di esuberanza creativa che polverizza la metafora ma anche il seme del Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini, dove si legge che il canto da quella prodigalità spicca, in una vicinanza, una parità a se medesimo che non lascia alcuno spazio ai giochi sostitutivi della metafora: È mente umana o universa vigilanza quella che lo accompagna nella sua agonia - (.............) nella sua esuberanza - da dove si spicca questo canto pari a se medesimo in cui muore la metafora, muore infinitamente.(179) Lo scenario si allarga, ed ecco, in apertura di Per il battesimo dei nostri frammenti, un corpo a corpo fra cose(in avanscoperta) e metafore(gioghi): Al giogo della metafora - così ci sovvengono esse. Scioglile da quel giogo, lasciale al loro nume le cose che nomini, è sciocco confermarle in quella servitù.(11) Di nuovo la guerra. «Eccoli(...) quegli aliti, quei soffi/ di un'ansiosa lotta»(61). Guerra dichiarata non solo al- . l'immagine, ma attraverso di essa, dunque, anche (soprattutto?) alla metafora: è questa «la lingua umana I bruciata nel mio libro»? È così che «sopravanzano le cose il nome»? Prima la guerra, la guerra degli elementi a pagina 61: «Sente l'aria,/ l'acqua,/ le loro inquiete masse/ che si cercano/ e si scontrano/ in un promiscuo grembo». 166

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