Il piccolo Hans - anno XXI - n. 83/84 - aut./inv. 1994

rono tutti nella varietà di questi incipit. Le ripetizioni all'interno dei testi si moltiplicano poi in una complessità cui il contenuto stesso dei versi finisce coll'alludere, esibendo una vera e propria poetica della ripetizione. Osserviamo le nubi e i monti: Giocano nubi e monti là, in quelle azzurre cave, si celano e si svelano ( ..............) Nubi, non più quelle, altre, più nubi, forse, non più monti quei monti, altri da monti e nubi si ergono e sprofondano... E là, nube e montagna, (171) giocano a rincorrersi, tra celarsi e svelarsi. Gli elementi si metamorfizzano reciprocamente: la nube non è più nube, ed è già identica alla montagna (monti non più monti). Nel movimento, ripetendosi congiunti alla negazione, gli elementi acquistano qn segno particolare: affermando e negando lo stesso termine, il procedimento rafforza l'effetto di destrutturazione generale dell'iterazione. L'unità è spezzata, l'identità è scissa. Ogni elemento è dato come una sostanza che tende o a entrare in combinazione con se stessa, autodeformandosi, o con altre sostanze. In ogni caso, il procedimento rivela la tendenza all'intrico, all'avviluppo, alla struttura ritorta. 154 Si spezza il raggio obliquo, si scinde e si moltiplica (............. ) Eccoli, li sentiamo perdersi l'uno dentro l'altro materia e tempo,

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