Il piccolo Hans - anno XXI - n. 83/84 - aut./inv. 1994

tempo materia e senso. (208) Sentiamo perdersi gli uni dentro gli altri. E come si perdono? S'inseguono, si raggiungono e si spezzano fino a una bruciata trasparenza, che azzera la procedura stessa. Quella luce nella luce, quella musica in fondo alla musica... S'inseguono nell'azzurro con il loro azzurro i monti, si lanciano una dietro l'altra quelle azzurre galoppate, si raggiungono, essi, alla distanza, si mordono le cervici e i fianchi, si spezzano il costato, si scindono, si rialzano dalle azzurre frane di quell'ultimo sfacelo - ed ecco s'incamminano a un azzurro ultramontano, s'infilano in quella bruciata trasparenza che tutti li consuma e tutti li macina. (196) Qui, la ripetizione si presenta come una prolungata meditazione sull'identità e sul mutamento; e sembra annunciare una gradazione, una modulazione nella presenza della cosa. Che può essere quella luce nella luce se non una piccola differenza dentro la luce stessa? qualcosa che la separa e poi la riassorbe nel movimento della ripetizione, nella nuova sintassi dell'inseguimento e dello sminuzzamento (si spezzano, si scindono). Una differenza sul modello di quella espressa nel credo niceno: Deum de Deo, lumen de lumine. «Nuvola da nuvola» (173), nella poesia del gioco di nubi e monti: una differenza aperta a 155

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