valore pleonastico (di pura pronuncia espressiva) alla replicazione con valore durativo o intensivo, quella con valore di correctio, con funzioni diverse (poliptoto); fino alle sequenze sinonimiche, e alle vere e proprie tautologie. Agosti, analizzando, nella Parola fuori di sé, le modalità con cui Pasolini «dà il via a un esperimento che porta tutta la situazione espressiva oltre il discorso, dopo il discorso», sottolinea certe iterazioni del verso che spezzano la progressione del discorso, decostruiscono di fatto il significato e moltiplicano i nessi e le strutture creando effetti di ridondanza. Se la ripetizione è già significativamente presente in questi poeti, nell'ultimo Luzi acquista un rilievo del tutto particolare. Innanzi tutto, a causa dell'ampiezza del fenomeno. Solo in Frasi e incisi, su 146 composizioni, ben 29 hanno una ripetizione nel primo verso: 1 incipit su 5. La vita cerca la vita (p. 23); Eppure/ eppure sono una muta pentecoste (31); Senza eco, senza esodo (35); Pasqua? sì, Pasqua (63); Si attenuano, si sfanno (72); Spina. Spina latente (82); Lei era e non era (84); Separazione. Separazione da chi? (89); Mare. Mare sempre presente (106); Memoria della memoria (109); Dov'era, dove mai l'aveva tratta (113); Troppo, da troppe fonti (114); Torri? torri, I quelle, su torri. (131); Ricordi Praga? Non la ricordo (135); Vento, fresco vento tedesco (137); Questo cielo aperto, queste antiche case (143); Passata Siena, passato il ponte (144); Solitudine dell'uomo? O solitudine degli astri? (145); È e non è il tempo (174); Montagne. Quella montagna (180); Quella luce nella luce/ quella musica in fondo alla musica (196); Nel sogno, nell'essere (211); Alta, lei. Alta (227); Mondo, al risveglio, mondo (230); L'essere perduto nell'essere (250); Non detto. Non detto (255); Come vuoi non ripeterti? I Come (256); Quale caduta, quale discesa (264); Prova, prova umana (266). Gli aspetti della casistica esplorata da Mengaldo ricor153
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