Il piccolo Hans - anno XXI - n. 83/84 - aut./inv. 1994

di Assab (si legge, verde, la scritta: Compagnia Florio e Rubattino), nell'intrico delle calli di Venezia vista dall'alto Marrakech descritta da Elias Canetti, una città volante, semovente, all'uscita da una pineta (bruciata, anno 1943, bombe dal mare), tramata di fili di sale argenteo: rintracciato nel reticolo di memorie dell'infanzia, Porto Santo Stefano che s'inabissava con poche luci nell'anno 1930. Donne discinte danzano nel fondo dei piatti, vestite appena d'azzurro. Quei piatti furono comprati ai tempi della ricchezza, trasmigrarono nella rovina. Ora sono in mostra nell'étagère di Magliano. Uno ha una crepa, un segno che lo traversa: forse è caduto, per miracolo non è andato in pezzi. Il mosaico - il progetto - è impossibile. Così si annunciò la bestia. Un dolore leggero, un quasi niente. I mesi e gli anni hanno volti di persone. Triste dimenticarlo. Perciò si compongono le associazioni di questo alfabeto. Scende dal treno avvolto in un mantello azzurro. È l'ufficiale di Coup de grace. L'ufficiale di Coup de grace è sceso alla stazione di Pisa ed è entrato nel racconto di Marguerite Yourcenar. Una leggera emicrania, un quasi niente. Nel bacile, l'ultimo giorno dell'anno, il piombo fuso e rappreso preconizzò la scadenza. Vedi anche in Montale. Ne era risultata una composizione di figure da decifrare. Terrore di riconoscere il profilo della morte. Giorni come gocce d'acqua. Salì la prima rampa di scale, si voltò e si tolse una scarpa, che si posò per terra rovesciata. O il sortilegio delle carte, o la lettura delle linee della mano, paesaggio di tutta una vita. 133

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