Il piccolo Hans - anno XXI - n. 83/84 - aut./inv. 1994

4.6.2.1. La conoscenza per ricorrenza (o diacronica o storica), volta all'altra singolarità, è dominata dal primato delle esperienze ricorrenti di rapporto e dall'astrazione di regole di comportamento così che l'espressione verbale corrispondente suona: «lo conosco bene per cui mi attendo che...». 4.6.2.2. La conoscenza statistica di massa (o sincronica), volta alla collettività, è dominata dall'esperienza dei comportamenti prevalenti in una collettività e la formula verbale suona: «...perché tutti fanno così», dove la metonimia esplicita «tutti» si scioglie nell'implicito metodologicamente corretto: «poiché la maggior parte delle persone che conosco fa così». 4.6.2.3. La conoscenza statistica di massa per ricorrenza o pancronica, volta ancora alla collettività, è dominata dalla ricorrenza dei comportamenti prevalenti in una collettività e la formula verbale suona: «...perché tutti hanno sempre fatto così», dove le metonimie esplicite «tutti» e «sempre» si sciolgono nell'implicito metodologicamente corretto: «poiché la maggior parte delle persone di cui ho avuto ripetutamente notizia fa così...». 4.6.2.4. La comprensione può darsi anche come anticipazione previsionale di accadimenti successivi scatenati dai trasmettitori (inferenza di anticipazione cronodetica). In questo senso la comprensione è anche una sperimentazione, per l'effetto possibile indotto sul conseguirsi degli accadimenti osservati dalla presenza di osservatori. 4.6.2.5. Nell'attribuzione probabilistica di significati ai segnali e ai segni prodotti da altri, una semiografia antropologica è dunque una doxografia esperienziale. 4.6.2.6. Nell'anticipazione cronodetica di accadimenti conseguenziali scatenati dai trasmettitori (cioè di successivi segnali e segni), una semiografia antropologica è dunque una doxografia sperimentale. 4.6.3. Il pregiudizio moralistico contro l'interpretazione dell'apparenza e perfino il carattere svalutativo delle ap116

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==