Il piccolo Hans - anno XXI - n. 83/84 - aut./inv. 1994

4.4.5. Per quanto si è detto nelle proposizioni precedenti, non si deve confondere la generalità degli accadimenti apparenti con gli accadimenti apparenti comunicativi ed espressivi caricati d'intenzionalità intersoggettiva specifica; gli accadimenti apparenti possono essere singolari e plurali, comportamentali o scenici, senza implicare necessariamente l'intenzionalità comunicativa o espressiva verso ricettori, astanti o altri secondi attori. 4.4.6. Gli accadimenti plurali, cioè tutte le scene con pochi o con molti attori, si costituiscono già inizialmente come apparenza cioè come insieme fluente delomatico, costitmto quindiaa segnali. 4.4.6.1. Colui che nega a se stesso o agli altri la consapevolezza che gli accadimenti apparenti che ha prodotto o scatenato e/o gli accadimenti plurali a cui ha partecipato abbiano conseguenza delomatica (e dunque significano) e colui che nega moralisticamente importanza all'apparenza sociale si trovano in una condizione di «innocenza» cioè di conformistica adesione alle norme più retrive della comunità21 . 4.4.6.2. Chiunque produce accadimenti singolari di qualunque tipo che si prolungano delomaticamente in un'apparenza e chiunque partecipa alla produzione di accadimenti plurali deve dunque essere consapevole che tali accadimenti costituiscono segnali per tutti i membri della comunità considerata, che egli lo voglia o non lo voglia. 4.5. Manifestarsi è ubiquitarietà tautologica della presenza, esprimersi è vortice delotico dell'interiorità, apparire è inevitabile risultato delomatico dell'essere nel mondo della pluralità. Questi termini sono sovrapposti, in larga parte intercambiabili, raramente sinonimi, raramente divergenti, talora, ma rarissimamente, contrari. 4.5.1. In un provvisorio irrigidimento definitorio intensionale, la delotica è la scienza diadromica dell'espressività. 4.5.2. L'apertura estensionale che immediamente rove114

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