Il piccolo Hans - anno XXI - n. 83/84 - aut./inv. 1994

cadimenti del manifestare e dell'esprimere, nonché dei loro prodotti delomatici (accaduti espressivi, inclusa l'espressione artistica e l'espressione della sofferenza); infine la delotica sperimentale affronta temi di semiografia antropologica e di doxografia18 . 4.3.1. Una semiografia antropologica si costituisce nel riconoscimento che ogni accadimento antropico rimanda ad altri accadimenti e nel riconoscimento che ogni accadimento antropico produce o scatena altri accadimenti come conseguenza ineluttabile del suo stesso darsi19 • 4.3.2. Una semiografia antropologica può essere sviluppata solo da ricercatori claustrofobi, non spaventati dalla sterminata vastità dell'universo delomatico che li circonda, fortemente allenati a registrare le altrui manifestazioni delomatiche, a ricordarle, a dar loro significato, connessione e senso. 4.3.3. Una semiografia e un'interpretazione astuta delle comunicazioni segniche, delle espressioni asegniche, dei comportamenti significativi (intenzionali ed inintenzionali) presuppongono tre livelli operativi: 1) un livello basale di grande preparazione linguistica e lo sviluppo del talento interpretativo (volgimento specifico alle apparenze, alle manifestazioni delomatiche e alle loro conseguenze campali), al fine di raggiungere l'acquisizione dell'abito linguistico all'astuzia relazionale; 2) uno specifico allenamento alla memorizzazione degli accaduti campali (come per la memoria clinico-psicologica); 3) lo studio di alcuni tipi di connessioni fra accadimenti linguistici e accadimenti comportamentali nel campo osservazionale. 4.4. Colui che scatena accadimenti nel mondo oriµatvEL, cioè fattualmente indica ed esprime. 4.4.1. L'apparenza20 ha una posizione delomatica centrale in ogni modalità di afferramento degli accadimenti da parte di altre singolarità antropiche. Ciò che è in qualunque modo apparente è rivolto al sociale (s'inclina cioè al campo antropico continuo). 112

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