Il piccolo Hans - anno XXI - n. 83/84 - aut./inv. 1994

forme più complesse di espressione o di apparenza scenica. 4.2. L'espressione esistentiva è la totalità fluente delle espressioni; e di tutto si deve tentare di parlare; e tutto torna in un flusso grigio che si perde nel profondo. 4.2.1. Le parole «attività trasformazionali» denotano il rapporto continuo e continuamente mutevole di una struttura vivente, macroscopicamente identificata, con l'ambiente e con le altre strutture viventi macroscopicamente identificate. L'espressione è una modalità delle attività trasformazionali della vita. 4.2.2. Al livello della biologia descrittiva macroscopica, le attività espressive sono volte a trasformare il comportamento e non la struttura del ricettore (mentre a un livello biofunzionale microscopico le attività espressive di un trasmettitore hanno, in un ricettore, conseguenze anche strutturali, ma reversibili). 4.2.3. Deve essere asserita la continuità campale fra trasformazione, espressione, comunicazione e, nel vivente umano, fra espressione a-segnica ed espressione segnica, fra linguaggio ed arte, fra conseguenze linguistiche ed emozionali delle espressioni e trasformazione psicologica singolare. 4.2.4. Gli aggregati più complessi ed autoidentificati come singolarità del bionte planetario, cioè le donne e gli uomini, usano le espressioni per dirsi del mondo e di se stessi. Ma le donne e gli uomini usano le espressioni anche per dirsi di altre espressioni, per creare altre espressioni, per esprimere l'inesprimibile patico, per colorare orizzonti e per dipingere atmosfere. 4.2.5 La musica è l'espressione più radicalmente cronodetica del magma delle espressioni. 4.3. Fra i tentativi attuali dell'antropologia trasformazionale, la delotica descrittiva (o delomatica) si propone di studiare la manifestazione, l'apparenza scenica, l'espressione, mentre la delotica esperienziale si occupa degli ac111

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==