Il piccolo Hans - anno XXI - n. 83/84 - aut./inv. 1994

ininterrottamente ogni presenza umana è, nell'interiorità attraversata, flusso microsemantico pancronico. 2.1.3. Un accadimento antropico è ciò che può esser colto, ciò di cui si può parlare, gridare, soffrire, gioire, scrivere, etc.: gli accadimenti sono pancronicamente conseguenza di altri accadimenti e hanno come conseguenze altre catene dell'accadere. 2.2. Un accaduto è definibile dal suo rimando a documenti stabili, cioè a prodotti obiettivabili («delomatici» si dirà più innanzi) dell'accadere: documenti archeopsichici, scritti, registrazioni, fotografie, eventi storici e sociali, coincidenze provate, etc. 2.2.1. Il ricordo, inteso come ciò che tenta di proporsi alla coscienza riflettente come la registrazione fedele di qualcosa che è accaduto nel passato, ha per contro il carattere di un accadimento prolungato, cioè diacronicamente steso in una trasformazione lenta ed irresistibile. 2.2.2. Anche se gli accadimenti prolungati mantenessero invariata la loro sequenza melodica nella ripetizione iterativ_a del tema (ciò che difficilmente accade), il mutamento armonico inarrestabile degli accadimenti compresenti e polifonicamente intrecciati ne cambierebbe continuamente il senso. 2.3. Così gli accaduti possono essere definiti come tali solo nella consistenza dei loro prodotti nel mondo esterno e mai nel rapporto con l'interiorità fluente. Interi.orità alonare e delosi 3. L'antropologia trasformazionale, nello svolgimento del suo programma di ricerca, deve affrontare l'impegno di un rovesciamento radicale delle psicologie dell'interiorità, spazzando via radicate concezioni aristoteliche, meccanicistiche, funzionalistiche, etc. e tagliando alla radice anche alcune delle proprie stesse premesse fenomenologiche. 105

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