Il piccolo Hans - anno XXI - n. 82 - estate 1994

13, 109 Esiodo, Opere, 550 (VII); Antimaco, 59, 3 13, 11O nessuno 13, 111 Callimaco, Inno ad Apollo, 93 Inoltre ci sono le acque perenni, quindi la presenza di un fiume, secondo l'immagine infernale (109). Le anfore che vengono menzionate possono essere anche funerarie (cfr. 24, 74 e Il. 23, 92) Si può concludere che la descrizione del porto sia molto simile a quella che Circe nel decimo canto fa dell'entrata dell'Ade (10, 505-540). Il canto delle Sirene 1. Vi sono due figure, nella letteratura greca, che hanno un particolare rapporto con il dolore, e che rappresentano chi lo procura e chi lo lenisce,. ,. Esse hanno in comune il fatto di esprimersi attraverso il canto e la poesia, cosicché la letteratura diventa un mezzo per procurare la sofferenza o per farla cessare. Questi personaggi sono le Sirene ed Orfeo. Quest'ultimo, personaggio leggendario dell'epica antica e delle religioni misteriche, ammansisce le fiere, dà gioia all'uomo, resuscita la moglie convincendo gli dei degli Inferi sempre e soltanto col canto poetico. Le Sirene invece operano attraverso la poesia lo scopo contrario: la loro è opera ammaliatrice, che attrae l'uomo per procurargli sofferenza e morte. C'è dunque in esse una volontà distruttiva, ottenuta con le stesse armi poetiche di Orfeo, ma senza inventiva né immaginazione: il loro canto mira soltanto allo scopo di ottenere la distruzione dell'uomo. * Destinato a «Il piccolo Hans» alla fine del 1990, ma non ancora perfezionato, in bilico com'è fra saggio e recensione (cfr. l'allegato Scarry. Fw4). 86

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