Il piccolo Hans - anno XXI - n. 82 - estate 1994

26 Cfr. P.G. Bellocchio, Eautobiografia involontaria di Pasolini, «Diario», IV, n. 6(giugno 1988), pp. 31-47. 27 Cfr.Amado mio preceduto da Atti impuri con uno scritto di Attilio Bertolucci, a cura di Concetta D'Angeli, Milano, Garzanti, 1982. Alcune pagine del diario giovanile si possono leggere nel saggio di Nico Naldini, Et m'è rimasa nel pensier la luce, che si trova in P.P. Pasolini, Poesie e pagine ritrovate, a cura di A. Zanzotto e N. Naldini, Roma, Lato Side, 1980, pp. 7-72; e nella Cronologia a cura di Nico Naldini che si trova nel I volume delle lettere, cfr. P.P. Pasolini, Lettere (1940-1954), Torino, Einaudi, 1986, pp. XII- CXXXII. Molte pagine di questo diario corrispondono al testo del romanzo Atti impuri, altre stanno a sé. 28 Cfr. su questo A. Berardinelli, «Pasolini, stile e verità», in Tra il libro e la vita. Situazioni della letteratura contemporanea, Torino, BollatiBoringhieri, 1990, pp. 149-169. Berardinelli scrive che le pagine autobiografiche di Atti impuri esprimono nel modo più chiaro e trasparente la condizione morale di Pasolini: qui lo scrittore deve difendersi sia dagli attacchi del moralismo ufficiale che dalle accuse che vengono dal di dentro, dalla sua coscienza, che gli mette innanzi il suo «peccato di corruzione» di fronte all'innocenza del ragazzo da lui amato. 29 Una conferma di questa sua decisione di abbandonare il piano biografico per assumere quello letterario e autoriale la si trova anche nell'epistolario. Cfr. per esempio la Lettera a Franco Farolfi del 22 agosto 1945, in op. cit., pp. 203-205. In questa lettera Pasolini dichiara di voler essere sincero nella sua scrittura, ma poi aggiunge: «Io vorrei esserlo, anzi lo sarei senz'altro se avessi più stima degli uomini; ho paura che lo scoprirmi a loro per un superiore impulso morale, mi renda disagiata la dimora tra loro.(...) Le origini della mia poesia, che è l'unico senso delle mie assurde e ordinatissime giornate, sono profondissime, ma essa se ne è recisa da un pezzo; il conoscerle me le ha tolte di mezzo». 3° Cfr. P.P. Pasolini, Poesie e pagine ritrovate, cit., p. 55. 31 Cfr. su questi punti Jean Rousset, Le Joumal intime, texte sans destinataire?, «Poétique», 56(novembre 1983). 32 Questo appunto viene utilizzato come Nota 1 in fondo a La Divina Mimesis, Torino, Einaudi, 1975, p. 57. In questa Nota Pasolini p rogetta un libro «scritto a strati, ogni nuova stesura deve essere a forma di nota, datata, in modo che il libro si presenti quasi come un diario.(...) Alla fine il libro deve presentarsi come una stratificazione cronologica, un processo formale vivente...». 33 Da questo punto di vista l'elenco degli autori frequentati o da frequentare in funzione della scrittura di Petrolio è lunghissimo: si va da Swift a Hobbes, Sterne; senza contare i classici come Platone, Aristotele, Apollonio di Rodio, Dante, Dostoevskij, Gogol'; autori moderni come Sade, Joyce, Pound e studiosi di psicoanalisi, come Ferenczi, e di etnografia, come Propp. 34 Leggo la poesia di Mandel'stam nella traduzione inglese in 77

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