Il piccolo Hans - anno XXI - n. 82 - estate 1994

proiettare il trauma biografico della propria diversità. Pasolini sentiva di essere uno «che al suo paese torna da lontano»41 , si trattava di una distanza non solo geografica da un mondo in cui «il tempo non si muove», e in cui gli anni passano «per nulla»42 . Negli anni di Petrolio il dialetto si presenta più drammaticamente come alterità inattingibile all'intellettuale, come una lingua inventata dai poveri «per non farsi capire, per non condividere con nessuno la loro allegria»43 • Il rifacimento della Meglio gioventù diventa così l'occasione per ferire con colpi dolorosi e masochisticde illusioni giovanili, tanto che nella nuova raccolta viene abbandonata ogni idea di purezza linguistica e al dialetto si mescola ora la lingua44 . Rimane, in conclusione, ancora l'interrogativo sul motivo dell'insistenza dell'ultimo Pasolini sulla forma-romanzo, un romanzo che egli annunciava essere la summa di tutta la sua carriera artistica, ma forse a questo interrogativo c'è una sola risposta e Pasolini la conosceva bene: l'autore, anche nelle condizioni estreme in cui egli concepisce la sua prosa o il suo romanzo, è una persona importante45 ; e il suo io empirico non può essere mai interamente appagato o sostituito dai narratori semiotici che vivono nel mondo possibile del testo. Massimo Lollini 75

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