Il piccolo Hans - anno XXI - n. 82 - estate 1994

quel sentimento, dico, delle consonanze profonde tra il mondo della natura e il mondo della grazia. Il verso del suo Virgilio «Incipe, parve puer, risu cognoscere matrem», Dante lo fa proprio, come tanti altri del dolce maestro, e lo cristianizza: E come fantolin che 'n ver la mamma tende le braccia, poi che 'I latte prese, per l'animo che 'n fin di fu.or s'infiamma; ciascun di quei candori in su si stese con la sua fiamma, sì che l'alto affetto ch'elli avieno a Maria mi fu palese. Dice Edgar Poe in una di quelle sue liriche tutte estatiche e paradisiache, librate ad altezze vertiginose sugli abissi dei suoi macabri inferni: Because I feel that, in the Heavens above, The angels, whispering to one another, Can find, among their burning terms of love, None so devotional as that of «Mother»... Anche la voce di Dante sembra abbassarsi, come quella degli angeli di Poe, e dare alla parola «mamma» un'inflessione d'intimità, di pudica tenerezza. Senonché Poe dice «madre» (mother) e Dante «mamma». La cara parola, che la lingua aulica avrebbe disdegnato e Dante stesso si sarebbe fatto uno scrupolo di adoperare in altra sede, aggiunge grazia alla similitudine casalinga e la rende più viva: come l'altra volta che Dante l'adopera nel canto XIV del Paradiso e anche lì in rima, dà una sfumatura di più intimo affetto al desiderio che gli spiriti beati dimostrano, di rivestirsi dei loro corpi: forse non pur per lor, ma per le mamme, per li padri e per li altri che fu.or cari anzi che fosser sempiterne fiamme. 161

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