Il piccolo Hans - anno XXI - n. 82 - estate 1994

le Soleil de Justice vient visiter sa Mère, reprit-il, en allant voir à l'orée du choeur ouvrant sur le transept du Sud, le vitrail de Notre-Dame de la belle Verrière, se détachant, en bleu, sur un fond de grenat, de feuille morte, de cachou, de violet d'iris, de vert de reine-Claude... Non ci turbino le audacie lessicali del discepolo di Zola che fu Huysmans, né ci respinga la sua non meno impressionistica e naturalistica sintassi. All'inatteso apparire di quelle fiamme di ponce e di quei verdi di reginaclaudia, si manifesta lo sforzo del neoconvertito ottocentista che vuol ritrovare l'anima del Medio Evo qual era, barbarica e raffinata ad un tempo, realistica ed estatica, e chiede alla propria tecnica di renderne la forza vitale. Donde un contrasto, che attira per la sua originalità e non resta senza efficacia, tra l'ispirazione mistica del neocattolico e i mezzi espressivi dello scrittore rimasto fedele alla poetica del naturalismo. Mentre in Dante, come s'è accennato in principio, realismo e misticismo si combinano in perfetta armonia. Ho dato forse eccessivo sviluppo al confronto, del resto più che legittimo, tra le figurazioni paradisiache di Dante e quelle dei vetrai gotici. Ma poiché il Paradiso dantesco non è soltanto luce, ma anche musica, e soprattutto in questo canto, una digressione musicale s'imporrebbe. Io non ho la competenza necessaria, non che per svolgerla, per accennarla soltanto. In una lunga lettera a Camille Bellaigue, in francese, su Dante e la musica, Arrigo Boito ebbe a scrivere: «La divination par laquelle il choisit la parole, la piace que cette parole occupe, les liens mystérieux avec les vocables, les rythmes, les assonances, les rimes qui précèdent et qui suivent, tout ceci, et quelque chose de plus arcane encore, donnent au tercet de Dante la valeur d'une véritable musique de musicien. Il opère avec les mots le meme prodige que votre divin Mozart et mon divin J. S. Bach opéraient avec les notes, 158

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