Il piccolo Hans - anno XXI - n. 82 - estate 1994

In America con Kafka Dopo quasi vent'anni in questo paese, è tempo di visitarlo sotto la guida di Kafka. Amerika, il primo dei suoi tre libri maggiori, scritto principalmente nel 1913, apparve postumo nel '27, secondo volume delle opera omnia, or ora completate col nono e decimo, che dànno l'epistolario. Egli frattanto, nato ebreo tedesco a Praga nell'83, morto tisico in un sanatorio presso Vienna nel '24, e grande dapprima, si direbbe, quasi soltanto nella mente del suo compagno e apostolo Max Brod, è salito a fama universale; anzi gli è andato crescendo attorno un culto che non solo lo estolle quale massimo scrittore del secolo, ma lo adora come scopritore e araldo di verità misteriosofiche. Io, scrisse Werfel nel '34 al medico ch'era stato al capezzale del morente, io non sono che un poeta, e fui sempre consapevole della distanza fra noi, nient'altro che scrittori, e lui. Egli era un "Eletto", un "Messaggero del Re". Diremmo, proseguendo con le maiuscole: un Angelo (caduto? cadente? librato per sempre, col suo messaggio sotto l'ala, a mezz'aria fra cielo e abisso?). S'intende che la sua Amerika è col cappa, come vuole la grafia tedesca e come dové casualmente piacere all'auto129

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