Il piccolo Hans - anno XXI - n. 82 - estate 1994

Charles Laughton Proponiamo Laughton in cima - Laughton, primo, e prima di tutti - Laughton è senza rivali. Protagonista per eccellenza, esclusivo, in ogni film di sua competenza - Laughton è sempre solo, e solo rimane, fino alla consumazione della contemporanea cinematografia. Nessuno potrebbe tenergli testa. A meno che non sia lui stesso a volere lasciar prevalere qualche altro personaggio del suo mestiere: come fa, Laughton stesso, in questo film Laprima è stata Eva, con la graziosa e giovane Deanna Durbin, che egli porta addirittura in palma di mano. In questo film Laughton, sonnecchia mogio, mogio, e va morendo - muto e chiuso nella sua refrattaria vecchiaia. C'è un'arte di morire all'inglese- cioè, senza salutare - trattenendo per così dire il fiato- simulando d'esser già morti - a mo' di anticipazione. Esser discreti, corretti, sul passo estremo, sino a dire «Signore Iddio perdonatemi Voi» senza coprirsi di sudor freddo. Insomma esser presenti alla propria morte. Chiuder gli occhi, in piena responsabilità, dinanzi a testimoni e congedarsi, cerimoniosamente, e solennemente, in vista del 123

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