Il piccolo Hans - anno XXI - n. 82 - estate 1994

mond, e dentro quel baratro di analfabetismo e di meschinità, già al tempo in cui' Drummond scriveva -il libro portava la data 1797 -l'Europa sprofondava greve e ottusa, non senza violenti scricchiolii delle sue strutture. Quel baratro, in un certo senso, fu l'America. Avevo terminato la bottiglia di vino, meglio senz'altro del vino dell'anno prima; era evidente, pensai, che stavano proprio cercando di migliorarne la qualità. Fino a che punto, mi domandavo, era stato il vino a farmi sentire così confortato da questo senso di continuità col passato, con Persia e con William Drummond, da questo spirito di ostinato durare? Mettiamo che gli agenti federali riuscissero a sopprimere queste trattorie in cui ancora si poteva trovare dell'ottimo vino. Questi ristoranti erano gestiti da italiani, e ultimamente era proprio contro questi italiani che erano stati puntati i mitra dello stato e la polizia era stata incitata al macello. Non sarebbe rimasto altro da fare che lavorare avendo i morti per alleati, ponendosi contro l'ignoranza della maggior parte dei vivi, affinché l'edificio tante volte iniziato e ridotto a così avvilente rovina, potesse durare ancora come presidio dell'umanità! Lasciai la trattoria immerso nei miei pensieri, e mentre uscivo, andai a sbattere contro una coppia di quei ciccioni rosei, che avevano smesso di ridere e ballavano al suono della radio. 19 ottobre 1927 Edmund Wilson da: Wilson, E., Saggi letterari 1920-1950, Milano, Garzanti, 1967. Traduzione di Giovanni Galtieri. 105

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