Il piccolo Hans - anno XXI - n. 82 - estate 1994

be ma non può». Eeguaglianza è uno scambio, uno scambio di assassini e uno scambio di cadaveri. Con i primi soldi, in Polonia, il parrucchiere arricchito dall'aver sfruttato un'informazione carpita col fingersi addormentato, si compra un cadavere che passerà per lui. Rinuncia all'«identità», e la moglie arriva in gramaglie da Parigi a riscuotere l'eredità. Piange al funerale, e lui l'aspetta in albergo e, finalmente cadavere, la chiava come non mai. Lei si convince che lui è vivo, ma il mattino seguente la polizia non è dello stesso parere. Forse questa moglie è addirittura una vedova nera, e come tale viene rinchiusa in carcere. «Eavvocato vede una luce in fondo al tunnel». Il parrucchiere l'ama ancora, nella notte si reca a vederla alla finestra della cella e lei, dalla finestra gli fa due cenni d'alfabeto muto. Un cenno è un cappio al collo. Ealtro una vera al dito. E allora, i due segni in nota al film bianco rovesciano quanto sapevamo del film blu. Nella sua scena centrale quando sulla scala di casa la protagonista e il gatto del vicino si guardano e si fronteggiano, avevamo detto che Kieslowski sceglieva per la donna. Ma ora, in quell'«origine perfetta» garantita dall'ecografia finale, riappare la macchia. Eanimale che ne è portatore anche nei nostri sogni, il cane pezzato, dalmata, le palle, gli ocelli, che accompagnano le strisce nella storia dell'uomo e del soggetto, non era il perdente. Il suo urlo di rabbia quando la donna lo getta e rinchiude nell'appartamento, ritorna ora nel silenzio umano del finale del film bianco e permette la sopravvivenza, la vera continuità della stirpe. Non era la libertà, per Kieslowski, la piscina blu, l'origine perfetta che il matrimonio assicura è un cappio al collo, se l'eguaglianza è questo, che un cadavere ne vale un altro. Ma se si finge di essere morto, mentre in realtà si va in 10

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