Il piccolo Hans - anno XX - n. 79/80 - aut./inv. 1993-1994

bose e non naturali? Donati, così fermo nel sostenere l'impossibilità fisica dell'autofecondazione, parla però di tumori prodotti da donne senza l'intervento dell'uomo. Non si tratta - avverte Mondini - di molae, ma solo di concrezioni d'umori maligni e di materie di rifiuto dell'organismo75. La conclusione di Mondini è semplice: anche ammesso che il seme della donna abbia in se stesso la facoltà materiale ed efficiente (etiam si feminae semen et materialem et efficientem facultatem in se habeat), esso non può tuttavia dar luogo a un concepimento senza mescolarsi a quello dell'uomo (non potest tamen absque mixtione seminis maris conceptum instituere)76 • Per tutto il XVI secolo si sono susseguite discussioni d'ogni specie intorno alle metamorfosi del genere partendo dalla convinzione profonda (malgrado le oscillazioni dei discorsi) che, nel genere umano, unico anche se diviso sessualmente, un maschio latente fosse sempre fisicamente contenuto nella femmina e che una femmina recondita fosse sempre iscritta nella natura del maschio. La radicalizzazione di questa convinzione, che troviamo graffita nel percorso che va dalla Doctrina promiscua di Galeotto Marzio alle Anatomicae praelectiones di Arcangelo Piccolomini, lascia dei segnali inquietanti d'una diffusa paura intellettuale (e al contempo d'un oscuro desiderio morale) della trasformazione che le infinite esercitazioni letterarie, in tutti i volgari d'Europa, sopra le Metamorfosi ovidiane sollecitavano senza posa. Valerio Marchetti 84

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