vidui sessuati71 . Giasone sapeva, certo, che alcuni esseri sono asessuati e quindi concepiscono senza l'intervento d'un altro in funzione di maschio, ma era profondamente convinto che si trattasse d'una modalità marginale e che questa modalità, in nessun caso, poteva essere estesa agl'individui animali e vegetali superiori72 • Pedro Garcia Carrero e Juan Huarte erano quindi contemporanei di alcuni fermi oppositori dell'idea ch'esistesse, in natura, una qualche possibilità di riprodurre la vita senza il congiungimento del seme maschile con quello femminile (ipotesi ippocratico-galenica) o la fecondazione dell'utero con lo sperma dell'uomo. Tra i due fronti prendono posto (l'andamento è però tutt'altro che lineare) molti medici e molti naturalisti indecisi tra le diverse opzioni. Mondino Mondini denuncia una posizione di mediazione estremamente interessante, quella di Matteo Silvatici e di Antoine Vallès73 , secondo i quali è indiscutibile che le donne siano in grado di concepire da sole (il loro seme ne ha la virtus), così com'è indiscutibile che non possono poi far crescere l'embrione e portare a compimento la gravidanza iniziata da sole74 . Senza l'intervento dell'uomo le donne non possono procreare che degli apostemi o dei fibromi. I tumori uterini (molae) non sarebbero dunque altro - come del resto supponeva Aristotele (De historia animalium, X.9) - che effetti di «ova subventanea». Il medico bolognese, per contestare l'argomento dei fautori della partenogenesi (sviluppo dell'uovo senza preventiva fecondazione) o dell'omogenesi (fecondazione provocata dal mescolamento del seme di due donne), parte proprio dalle controversie del Vallès. Si domanda Mondini: come possono concepire un tumore uterino delle donne che non hanno avuto un rapporto sessuale con un uomo dal momento che l'esperienza della professione insegna a tenere ferma la convinzione che lo stato virginale tenga lontane neoformazioni nell'apparato genitale femminile, che in ogni caso sarebbero delle produzioni mor83
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