Il piccolo Hans - anno XX - n. 79/80 - aut./inv. 1993-1994

volta rimesso in circolazione il principio ippocratico della generazione come mescolanza del seme paterno con il seme materno, la partecipazione di Maria al concepimento spirituale di Gesù sembrava destinata a subire delle profonde modificazioni. Poteva, al limite, essere rimessa in discussione l'intera questione dell'umanità del figlio di dio. Non c'è da stupirsi dell'interesse per Maria come colei che può essere detta vera madre del redentore per aver offerto la materia dell'esistenza al figlio di dio. I medici ne avevano parlato per tutto il secolo sia nel mondo cattolico che in quello riformato. Per avere un quadro, importante e riassuntivo, anche se posteriore, delle implicazioni del dibattito tra i medici protestanti nella prima età moderna è opportuno consultare un opuscolo dell'anatomista Thomas Bartholin intitolato De insolitis partus humani viis dissertatio nova. Il capitolo settimo costituisce tre classi di natività eccezionali57. Quella di Cristo non può evidentemente che essere collocata tra quelle miracolose. Ma quello che conta, dal nostro punto di vista, è che sia discussa accanto a quelle naturali e mitiche: «Nascuntur autem mortales insolita via partus vel miraculose, vel fabulose, vel naturaliter». Il medico danese era rimasto fortemente colpito da un trattato di Giovanni Battista Mantovani intitolato De loco conceptionis Christi: Ut virginis huius partus excuset, suspicatur potuisse Christum dici natum ex beata Maria virgine, tametsi ex ea aliunde prodiisset quam naturali et communi via. Illud autem aliunde non explicat, nec revera potest, tacente scriptura sacra. Quippe viam naturalem hic servandam ex Luca, 11.23, constat, ubi vulvae apertae mentio fit ex lege veteri de masculis primogenitis, et commate precedenti purgata dicitur Maria puerpera, more scilicet aliarum puerperarum58. Notevoli, in campo cattolico, gl'interventi del porto79

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