Il piccolo Hans - anno XX - n. 79/80 - aut./inv. 1993-1994

cui offre, in cambio di avorio, perle di vetro colorato. Solo a,volte, è vero, egli appare in atto di scambiare. E dove si danno e si ricevono doni ospitali. Il dono ospitale omerico è in mezzo fra lo scambio e il sacrificio. Come un sacrificio, esso ha il compito di riscattare il sangue virtualmente perduto [ ...] Ma insieme, nel dono ospitale, si annuncia il «Principio dell'equivalente»: l'ospitante riceve, in forma reale o simbolica, il corrispettivo della sua prestazione, e l'ospite un viatico che deve permettergli, in linea di principio, di arrivare fino a casa. [...] Ma questa razionalizzazione si può seguire, in Omero, fino ad atti rituali veri e propri. Per ecatombi di grandezza determinata si può contare sul favore di determinate divinità. Se lo scambio è la secolarizzazione del sacrificio, il sacrificio stesso appare già come il modello magico dello scambio razionale, un espediente degli uomini per dominare gli dei, che vengono rovesciati proprio dal sistema degli onori che loro si rendono. Il momento dell'inganno nel sacrificio è il modello dell'astuzia di Odisseo, e infatti molte delle sue astuzie .,sono inserite, per così dire, in sacrificio a divinità naturali. [...] Tutti i sacrifici degli uomini, eseguiti secondo un piano, ingannano il dio a cui sono destinati: lo subordinano al primo degli scopi umani, dissolvono il suo potere; e l'inganno nei confronti del dio trapassa insensibilmente in quello che i sacerdoti increduli compiono ai danni della pia comunità. Quel che ci interessa qui, a proposito di Prometeo come di Odisseo, non è l'archeologia dell'imbroglio, che potrebbe spingersi più indietro, alle divinità «trickster» documentate quasi universalmente in mitologia; ma il legame fra una certa forma di inganno- quello premeditato, previdente, anticipatore, mimetico, insomma «prometeico» - e l'affermazione culturale dell'io. Non si tratta solo di ingannare gli dei e gli uomini. Anche la natura può essere ingannata o «dominata». Per questa ragione l'«ingegne187

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