Il piccolo Hans - anno XX - n. 79/80 - aut./inv. 1993-1994

Pallade Atena: terribilmente gli lampeggiarono [gli occhi e volgendosi a lei parlò parole fugaci: «Perché sei venuta, figlia di Zeus egìoco, forse a veder la violenza di Agamennone Atride? ma io ti dichiaro e so che questo avrà . [compimento: per i suoi atti arroganti perderà presto la vita!» E gli parlò la dea Atena occhio azzurro: «Io venni a calmare la tua ira, se tu mi ubbidisci, dal cielo: m'inviò la dea Era braccio bianco, che entrambi ama ugualmente di cuore e cura. Su, smetti il litigio, non tirar con la mano [la spada: ma ingiuria con parole, dicendo come sarà: così ti dico infatti e questo avrà compimento: tre volte tanto splendidi doni a te s'offriranno un [giorno per questa violenza; trattieniti dunque e [ubbedisci». Disse ricambiandola Achille piede rapido: «Bisogna una vostra parola, o dea, rispettarla, anche chi è molto irato in cuore; così è meglio, chi obbedisce agli dei, anch'essi lo ascoltano». Così sull'elsa d'argento trattenne la mano [pesante spinse indietro la grande spada, non disobbedì [alla parola d'Atena. Abbiamo qui una tipica ricostruzione di un processo di decisione tutto esterno, in cui non esiste un soggetto, ma la pressione del «dolore» che «viene» (gheneto) e delle passioni che agitano organi della sensibilità intesi come fisici e passivi si oppone l'intervento ancora tutto esterno della divinità. Commenta Bruno Snell (1963, p. 57): Il poeta non aveva bisogno qui di alcun «apparato». Achille si domina semplicemente e il fatto che non si scagli contro Agamennone potrebbe trovare la sua giustificazione in un moto interno. 175

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==