Bibbia. Non in Omero, o in Dante. Non accade nemmeno in Euripide. È chiaro che il vero precursore di Shakespeare - colui dal quale egli ha preso lo spunto - è Chaucer. Per questo motivo la Donna di Bath si insinua in Falstaff, e il Venditore di indulgenze in figure come Edmund e lago. Quanto poi a stabilire da dove sia venuta a Chaucer quest'idea, è un bel problema. È una domanda fissa che rivolgo al miei studenti. Fa parte della sua sconvolgente originalità di scrittore. Ma Chaucer usa questo modo solo a tratti, e in piccola misura. Shakespeare tutto il tempo. È il capitale cui attinge continuamente. L'abilità nel produrre quest'effetto, nel farlo accettare come naturale alla rappresentazione, è assolutamente shakespeariana e questa modalità rappresentativa ci contiene tutti, a tal punto che non ne avvertiamo più l'originalità. Un'originalità davvero stupefacente. A proposito, mi è capitato recentemente di pensare a tutta questa questione in relazione alla tradizione francese. Tempo fa ho tenuto a Yale quello che a me è sembrato un buon seminario sull'Amleto. Circa un'ora prima di entrare in classe ho avuto quest'illuminazione, secondo me importante, sebbene a quanto capisco gli studenti ne siano rimasti sconcertati. Credo di aver tentato di dire troppe cose insieme. All'improvviso mi era venuto in mente che l'unico canone del pensiero neoclassico francese, l'unico assolutamente, addirittura religiosamente, seguito dai drammaturghi francesi - tutti, inclusi Molière e Racine - è che non ci debbano essere né soliloqui né a parte. Benché a volte questo richieda una destrezza funambolica, in scena deve esser trascinato a tutti i costi un confidente, in modo che il protagonista abbia sempre qualcuno cui rivolgere cogitazioni, riflessioni. Si spiega così non solo perché Shakespeare non sia mai stato assimilato fino in fondo dai francesi, in paragone all'effetto che egli ha esercitato su tutte le altre culture, lingue, letterature, tradizioni drammatiche europee, ma anche l'enorme diffe149
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