Il piccolo Hans - anno XX - n. 79/80 - aut./inv. 1993-1994

versione in prosa di Shakespeare, perché la mappa freudiana della mente di fatto è shakespeariana. C'è grande risentimento da parte di Freud, poiché credo che se ne sia accorto. Quella cui pensiamo come psicologia freudiana è in realtà invenzione di Shakespeare e, per lo più, Freud non fa altro che codificarla. Non dovrebbe sorprenderci troppo. Freud stesso lo dice: «i poeti sono stati lì prima di me», e il poeta per eccellenza è necessariamente Shakespeare. Ma credo che la cosa scenda ancor più nel profondo, sa. La psicologia occidentale è invenzione shakespeariana molto più che biblica, molto più che omerica, sofoclea, o anche platonica, e nemmeno lontanamente cartesiana o junghiana. Non è solo che Shakespeare ci fornisce pressoché integralmente le nostre rappresentazioni dell'attività della coscienza in quanto tale; non sono sicuro fino in fondo che egli per gran parte addirittura non inventi quella cosa cui noi pensiamo come attività della coscienza. Ricordo di essermi espresso press'a poco in questi termini di fronte a un seminario di specialisti di Shakespeare. Uno di loro si indignò moltissimo e mi disse: «Lei confonde Shakespeare con Dio». Non vedo perché non si dovrebbe, per così dire. Shakespeare ha alterato irreversibilmente la maggior parte di quelio che sappiamo su come rappresentare linguisticamente la personalità e l'attività della coscienza. L'intuizione più importante che ho avuto insegnando Shakespeare e scrivendone, è che nessuno prima di lui dà realmente una rappresentazione di personaggi o di figure umane che parlino ad alta vocea se stessi ad altri o tutt'e due le cose insieme - e poi meditino ad alta voce, tra sé o con altri o tutt'e due le cose insieme, su quanto essi stessi hanno detto. E che poi nel corso di questo ponderare, poiché subiscono un mutamento totale, vitale, acquisiscano un carattere, una personalità, una mente persino, di natura completamente diversa. Tutto questo noi lo diamo assolutamente per scontato. Ma non esiste prima di Shakespeare. Non accade nella 148

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