Il piccolo Hans - anno XX - n. 79/80 - aut./inv. 1993-1994

e apprezzi la poesia e la narrativa prima di tutto come tali. Leggere è ormai un'attività assai strana. Tendenziosa al massimo. Della quale s'è prodotta una vera e propria deliquescenza, per via dell'ossessione dei metodi o del supposto metodo. La critica incomincia - deve incominciare - da un'autentica passione per la lettura. Questa passione può nascere nell'adolescenza, o ancora tra i venti e i trent'anni, ma delle poesie ci si deve innamorare. Ci si deve innamorare di quella che eravamo abituati a definire «letteratura immaginativa». E quando si è innamorati a quel modo, con o senza provocazioni da parte di bravi insegnanti, il passo successivo è l'incontro con quello che si chiamava il sublime. Si entra così inevitabilmente nella modalità agonistica, anche se per natura si è tutt'altro che portati all'agonismo. Al fondo, lo spirito che ci spinge a tifare per un determinato atleta o per una determinata squadra è diverso solo per grado, non per natura, da quello che ci porta a preferire un poeta a un altro, un romanziere a un altro. Voglio dire che c'è un elemento di competitività ad ogni stadio della nostra esperienza di lettori. Come potrebbe non esserci? Forse invecchiando lo si capisce meglio, ma al fondo si scelgono i libri, o le poesie, allo stesso modo in cui si scelgono le persone. Non possiamo stringere amicizia con tutti coloro di cui facciamo la conoscenza, e con le letture è lo stesso, credo. I. Prevede qualche cambiamento, o qualche miglioramento, nelle mode critiche? B. Non credo nei miti del declino e del progresso, nemmeno per quanto riguarda la scena letteraria. Il mondo non va verso un luogo migliore o peggiore, ma solo verso una sempre più profonda senescenza. Il mondo invecchia senza diventare né migliore né peggiore, e lo stesso vale per la letteratura. Sono invece fermamente convinto che lo squallido fenomeno attualmente etichettato nelle università come «studi letterari», finirà col fornire il proprio stesso correttivo. Cioè a dire, prima o poi studenti e inse144

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