Il piccolo Hans - anno XX - n. 79/80 - aut./inv. 1993-1994

B. Be', naturalmente ora lo faccio, per furia di reazione alla Scuola e alle tante sciocchezze pericolose che vanno in giro. Sicuramente mi vedrei bene come esteta nel senso invocato da Ruskin, o in larga misura anche da Emerson, e certamente dal divino Walter e dal sublime Oscar. È un modo critico del massimo impegno. La critica letteraria negli Stati Uniti è sempre più divisa tra un giornalismo letterario di bassissimo livello e quello che con crescente chiarezza vedo come un disastro: la critica accademica, in particolare delle giovani generazioni. È sempre più vero che dozzine e dozzine di dottorandi hanno letto l'assurdo Lacan ma non un rigo di Edmund Spenser, oppure moltissimo Foucault o Derrida ma quasi niente Shakespeare o Milton. Ovviamente per gli studi letterari questa è una sconfitta assurda. Da giovane, nei lontani anni Cinquanta, all'inizio di quella che sarebbe stata la mia carriera, ero convinto, e lo dicevo apertamente, che i membri della mia professione costituissero nel loro insieme una sorta di clero secolare. Pensavo naturalmente all'anglocattolicesimo alto dei New Critics, con T.S. Eliot come sponsor e semidio. Ma ben avanti nella mezza età mi accorsi di essere circondato, dico proprio circondato, da un fanatismo degno di assistenti sociali spostati, da una plebaglia riottosa di topi in corsa verso il mare, verso la distruzione di se stessi e della propria disciplina. La Scuola del risentimento è uno straordinario mélange di femministe ultimo modello, di lacaniani, di tutto il gran gracchiare semiotico, di pseudomarxisti ultimo strillo, di cosiddetti nuovi-storicisti e decostruttori della terza generazione, che non credo abbiano nulla a che vedere coi valori letterari. In realtà è un fenomeno da quattro soldi. Ma pervasivo, e sembra stia decrescendo più che scomparendo. È davvero molto raro, e non soltanto nel mondo di lingua inglese ma anche in Francia o in Italia, imbattersi in un critico, accademico o no, animato da una reale dedizione ai valori estetici, che legga per il piacere di leggere, 143

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==