to nella prefazione all'edizione del 1814 di The Excursion, che avrebbe avuto l'ufficio di immettere nel«corpo della chiesa gotica», costituito da tutto il poema nel suo insieme. Mentre le altre sue composizioni minori il poeta invitava a pensarle come «piccole celle, oratori e recessi sepolcrali, quali normalmente si trovano in quegli edifici». Un'immaginazione di luogo, come si vede, che tende a unificare una sterminata e variegata produzione proprio sotto l'insegna del gotico. Il lungo poema filosofico sull'uomo, la natura e la società che doveva essere The Recluse, non giunse mai a compimento. Tuttavia già il titolo, Il recluso, èper noi significativo. Vi si allude all'autoreclusione del poeta a Grasmere, nel lake district, a partire dal 1799. Nello spazio idealmente chiuso, pur se amplissimo, della casa e delle montagne che la circondano, avrebbe avuto luogo la meditazione poetica. Di The Recluse, ci resta il frammento iniziale, Home at Grasmere, composto subito nel 1799. Non perduta, non ritrovata nel ricordo, ma presente, è la casa che il poeta, insieme alla sorella, ha ritrovato. Un'unica ma totalizzante indicazione la connota: essa è qui. 'Tis here.«Qui tale quale si fece strada nel mio cuore / Nell'infanzia, qui quale rimane di giorno I Di notte, qui solamente». Intravista nell'infanzia, perduta e infine riguadagnata, la casa è«Una terminazione e un ultimo rifugio,/ Un centro». Persino sull'Eden questa casa vorrebbe essere in vantaggio. Con la forza del suo esser presente, fa risalire all'indietro la prima memoria dell'umanità, che èesperienza della perdita di uno spazio chiuso, protetto. La casa è oltre il giardino, ma protettiva. La casa dice: «Sii felice». Canta il tuo canto della presenza. Non del ricordo o della nostalgia, ma della felicità, della pienezza del presente. C'è da stupirsi che, una volta così preliminarmente - così meravigliosamente - fissata la concatenazione memoria-luogo-poesia, il poema - Il recluso - non sia poi mai stato veramente scritto? 132
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