Il piccolo Hans - anno XX - n. 79/80 - aut./inv. 1993-1994

pari di quella poetica, è tale perché materializza uno spazio interiore, perché è proiezione, projection, di una volumetria mentale e psichica. «We cannot remember without her», dice Ruskin. Ossia: senza architettura, non si manifesterebbe quella forma della recollection specificamente legata all'emozione di luogo. LO.QX'YJ, o immaginazione, architettonica - ossia l'aggiunta propriamente umana all'istinto genericamente animale del riparo - ha le caratteristiche del germe, o embrione: qualcosa di in sé completo, che si manifesta come uno sviluppo. E le leggi del proprio sviluppo il germe le reca iscritte dentro di sé. Al germe è immanente una memoria che si manifesta come sviluppo, forza di auto-accrescimento. Così la mente del poeta-e la scoperta questa volta è wordsworthiana-non può esser detta altro che come sviluppo: growth. La divina Self-biography, come la definì Coleridge, che è il Preludio, reca come sottotitolo The Growth ofa Poet's Mind. La mente del poeta è forza attiva nella composizione, ma è anche- in una sorta di giro autoriflessivo-oggetto dell'osservazione. In questa lunghissima autoauscultazione, Wordsworth si accorge di come la vita non possa esser detta semplicemente e linearmente come narrazione, al passato, ma come ricordo presente di cose passate. Come l'oggetto architettonico la vita si presenta a tre dimensioni, «and cannot part I The shadow from the substance» (Prel. IV, 254-5). L'oggetto - la mente del poeta - può esser colto solo nel movimento che la accresce. Non si tratta per il poema di descrivere quel movimento, di raccontarne le fasi e le tappe. Si tratta di essere quel movimento, quello sviluppo. Come il germe è tale perché è ad esso immanente-una capacità di accrescimento. Lo sviluppo del germe è movimento dentro lo spazio assegnato dalla memoria. Wordsworth pensò il Preludio come «una sorta di portico a The Recluse». Portico o anti-cappella, come è spiega131

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