Scrive Ruskin: «Ogni architettura si propone di esercitare un effetto sulla mente umana, non semplicemente di rendere un servizio alla struttura corporea dell'uomo». E la vista degli edifici «contribuisce alla sua salute mentale, alla sua forza e al suo piacere». Dobbiamo perciò «distinguere molto attentamente tra Architettura e Costruzione». E, in The Lamp of Sacrifice: «È l'aggiunta del principio mentale, dell'aexri - nel senso in cui Platone usa questa parola nelle Leggi - che separa ciò che è architettura dal nido della vespa, o dalla tana del topo». «La parte migliore del linguaggio umano, propriamente detto, deriva dalla riflessione sugli atti della mente stessa», aveva scritto Coleridge. E la qualità di configurazione prima di tutto mentale e interiore dello spazio architettonico, il suo essere UQX'YI, principio mentale, paesaggio mentale, non è che un portato e una ricaduta della più generale scoperta del carattere autoriflessivo della lingua: della lingua di tutti gli uomini, e in particolare dei poeti. In virtù di quella scoperta, il leggere è diventato la forma del conoscere, dove l'oggetto della conoscenza è il lavoro della mente nella apprehension del mondo. Il «principio mentale» lega tra loro architettura e immaginazione. Allo stesso modo in cui la poesia è emotion recollected in tranquillity - produzione immaginativa che impegna la memoria - così anche l'architettura impegna la propria specifica forma di memoria produttiva. «Le regole dell'immaginazione sono le forze stesse dello sviluppo e della produzione», aveva scritto Coleridge (B. Lit., cap. XVIII). Al contrario, la «semplice accumulazione di elementi paesaggistici, pergolati, boschetti, prati, colline, non sarebbe affatto immaginazione ma composizione, e del tipo più volgare». Composizione: disposizione aggraziata di elementi trovatj belli e pronti. Assemblaggio di cose fisse e definite: memoria meccanica e associativa. Fancy: mentre l'imagination, quella architettonica al 130
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