Le funzioni si contano sei per sei, con al vertice quella di luanan (da ulu «testa»), come appare nello schema della spartizione delle ossa. Infatti non ci sono che cinque luanan, perché una funzione particolare, quella del prete (ngijng), può essere espletata solo se un uomo appartenente all'unica stirpe che la detiene perviene al rango di luanan, cosa che non capita da molto tempo. Dopo il tambelapu tabenan vengono i membri ordinari del consiglio il cui numero varia a seconda delle variazioni demografiche (Breguet 1980 e 1983). L'automatismo con cui tutti possono salire i gradi della gerarchia si ritrova nella ripartizione delle ossa del maiale ucciso in occasione di certi rituali, in cui i membri del consiglio, allineati in ordine gerarchico ai lati della piattaforma, consumano in comune un pasto sul balé agung. Il taglio di questo maiale si svolge sempre in maniera identica, e la ripartizione si fa prima fra gli uomini e le loro spose, e poi fra i diversi titoli dei membri del consiglio. (I numeri bis designano le ossa dei membri a sinistra e i pezzi delle ossa tagliati in due, per le parti che sono tagliate in diversi pezzi è data l'indicazione ter, 4, 5). La partizione è quella di un pasto di tipo ajang: nel caso di un pasto cacah, le prime ossa sono messe in un'offerta e la spartizione comincia dal femore: I membri del consiglio seduti all'estremità dell'assemblea ricevono pezzi presi dai fianchi, divisi in tante parti quante ne sono necessarie perché tutti ne abbiano una. L'ordine con cui si effettuano il taglio del maiale e la ripartizione dei pezzi è quello con cui sono effettuate e memorizzate le operazioni; la funzione cerimoniale del ngijeng, che da molto tempo non è occupata, non viene menzionata. Bisogna aggiungere che veramente si tratta di una spartizione di ossa, perché esse vengono liberate dalla carne, dal grasso e dalla pelle, che servono a preparare i piatti che obbligatoriamente accompagnano questo tipo di pasto (Friedberg 1987). 111
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