Nel primo pagupilaq che si svolse nel Lamaknen con un bufalo, di cui si racconta nella storia mitica, erano ugualmente presenti i tre capi di sesso femminile dei tre villaggi Lakmaras, Gewal e Henes; la spartizione si fece in questo modo: Lakmaras ebbe la testa dell'animale (gubu[), Gewal ebbe la nuca (posa), e Henes ricevette il petto e la parte del dorso che vi corrisponde (lusin gawa[). I relatori dicono che non c'era nessuna intenzione di differenziazione gerarchica fra questi tre capi re femminili, senza dubbio per giustificare quel pagu pilaq egualitario. Non si può tuttavia non fare un parallelo fra questa spartizione che segue il corpo dell'animale a partire dalla testa e quella che si fa secondo il medesimo principio a partire dalla «base» di un bambù o dalla «base» della zampa posteriore, intendendosi qui per base la parte che si articola col corpo. Bisogna a questo proposito notare che si potrebbe considerare il termine gubul «testa», come una flessione del termine bul «base»; gubul sarebbe allora la forma flessa per la 3a persona degli esseri animati, mentre la «sua testa» bul sarebbe la forma neutra utilizzata per la 3a persona degli esseri inanimati10 . Disgraziatamente non esiste nessun esempio che possa provare questa ipotesi, a meno di non ammettere che holat bul possa essere tradotto «testa di femore». Davanti al mio stupore per questa eventuale confusione fra la «testa» e la «base» i miei informatori bunaq hanno ribattuto che è normale che la testa sia considerata come una base, poiché è la testa che appare per prima quando un essere è dato alla luce. Nel pagu pilaq seguente, ai tre capi di sesso femminile precedenti si unì quello del nuovo villaggio di Nualain che ricevette il filetto (lusin), restando così a Hanes solo il petto. Ma questa volta furono sacrificati due bufali e ciascuno dei quattro capi femmina ebbe in più una coscia posteriore intera, perché, dicono gli informatori, bisogna considerare le zampe come quattro pilastri che sostengo105
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