Il piccolo Hans - anno XX - n. 78 - estate 1993

per certi aspetti, anzi, essi erano considerati oggetto di curiosità, al limite di bizzarria28 . Ciò non esclude che effettivamente l'immigrazione dal sud africano, come abbiamo visto, e quella dall'Europa settentrionale, alimentassero pressoché esclusivamente i ceti sociali servili e subalterni: ma in quanto immigrazione di schiavi e di nullatenenti, non per le sue caratteristiche etniche. Ci si potrebbe chiedere se il paradigma geoclimatico, al di là della sua indubbia fortuna, fosse del tutto indiscusso nell'ambito della cultura antica. È possibile, anche se gli indizi in proposito sono piuttosto esili, che una visione diversa (e per diversi aspetti più vicina a quella moderna) delle popolazioni barbariche caratterizzasse gli ambienti influenzati dalla filosofia epicurea. Un'ipotesi di questo tipo è suggerita soprattutto dalla concezione «evoluzionistica» del progresso umano che caratterizza l'Epicureismo (ma già in precedenza Democrito), in contrapposizione all'idealizzazione dell'umanità primitiva che contraddistingue larga parte della cultura antica (e che trova riscontro, sul piano mitico e letterario, nella concezione della «età dell'oro»). Di Epicuro resta solo una trattazione sull'origine del linguaggio, nella Lettera a Erodoto; la ricostruzione epicurea dell'evoluzione dell'umanità primitiva è però testimoniata da Lucrezio, Diodoro Siculo e Diogene di Enoanda, che concordano nel delineare un'evoluzione progressiva fra uno stato ferino, nel quale è immaginato vivere originariamente l'uomo primitivo, e le successive graduali acquisizioni materiali, culturali e sociali. È verosimile che un'evoluzione analoga fosse contemplata dalla filosofia epicurea anche per le popolazioni barbariche, che erano comunemente assimilate allo stadio primitivo dell'umanità; certamente era estranea agli Epicurei la tendenza all'idealizzazione della condizione «naturale» dei popoli del settentrione (palese per es. in Tacito), come era loro estranea l'idealizzazione dell'umanità primitiva. 86

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