Il piccolo Hans - anno XX - n. 78 - estate 1993

la profezia di Isaia. «Allora queste cose accadranno?» chiede ancora il signor Clay, e la risposta imbarazzata di Elishama è ancora un no. «La gente dovrebbe riferire cose che sono già accadute» sostiene il signor Clay, secondo cui le storie intrattengono con la realtà un rapporto modellato su quello dei libri contabili. Spazientito dall'inefficienza del suo servo, decide di procurarsi lui stesso ciò di cui ha bisogno. Molti anni fa - ricorda il signor Clay - ho ascoltato di nascosto la conversazione di tre marinai: «Uno dei marinai narrò agli altri una storia. Riferiva cose che erano accadute a lui stesso. Udii la storia dal principio alla fine, ora te la racconterò» (CD 163). Ascoltate le prime parole della storia (dove si racconta di un vecchio e ricco gentiluomo che offre 5 ghinee a un giovane marinaio perché passi la notte con sua moglie, sperando in un erede) Elishama si offre di raccontarne il seguito. Ha udito narrare molte volte questa storia, che non è affatto vera come il signor Clay pretende: La storia che lei crede sia accaduta al marinaio della sua nave, non è mai accaduta a nessuno. Tutti i marinai la conoscono. Tutti i marinai la raccontano, e ognuno di loro, siccome vorrebbe che fosse accaduta a lui stesso, la racconta come se così fosse. (CD 165) «Perché dovrebbero raccontarla, se non fosse vera?», chiede il signor Clay, ormai «sconvolto, imbarazzato e rabbioso», in collera con Elishama e anche con il profeta Isaia, che sente alleati contro di lui. Deciso a vendicarsi di quello che ritiene essere una coincidenza sfortunata, e insieme un'insubordinazione da parte di Elishama, progetta di far diventare la storia una storia vera. Elishama procurerà i protagonisti, la donna e il marinaio, il signor Clay li pagherà, partecipando alla messa in scena nella parte del vecchio e ricco gentiluomo. 70

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