Il piccolo Hans - anno XX - n. 78 - estate 1993

Il signor Clay ha riservato per sé anche un ruolo più importante: quello del burattinaio onnipotente, o del mago Prospero, a cui spetta ogni decisione sul destino dei personaggi. La sua scarsa familiarità con le storie, il fatto che «non avesse mai finto o simulato con chicchessia» non gli impedisce di individuare con esattezza il potere assoluto di cui ora dispone. Le sue parole, rivolte al marinaio e a Virginie, la donna che Elishama ha pagato perché reciti la parte della dama, stabiliscono ancora una volta, dopo il discorso del Cardinale Salviati, il predominio della storia sui personaggi: Quando me ne sarò andato e voi due sarete lasciati a voi stessi, e crederete di seguire l'impulso del vostro giovane sangue, seguiterete a non far nulla, assolutamente nulla che non sia ciò che io ho stabilito facciate. Vi conformerete alla trama della mia storia. (CD 206) La precisione con cui il signor Clay individua questo tratto costitutivo delle storie si accompagna però al rifiuto di riconoscere il rapporto che le storie hanno con la realtà. «Adesso puoi raccontare la storia» dice il signor Clay al marinaio, quando la notte è trascorsa e tutto si è compiuto. «Non la racconterei neppure per cento monete da 5 ghinee» gli risponde il marinaio. «Nessuno al mondo, neppure l'uomo più ricco che ci sia può prendere una storia che il popolo ha inventato e narrato e farla accadere», spiega Elishama a Virginie, rivelandosi più competente del suo padrone. La storia era tale finché non aveva legami con la realtà, ora che è diventata reale nessuno più è disposto a raccontarla. Storie e vita reale sono dunque mutuamente esclusive. Pipistrello, che ha avviato il suo teatro di marionette grazie a una moneta d'oro, e da quel momento ha trasformato tutto ciò che gli è capitato nella vita in una storia, lo sa perfettamente: «Nell'accettare la moneta d'oro mi sono 71

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