Il piccolo Hans - anno XX - n. 78 - estate 1993

amico è più lontano di prima. Non mi sembra più del tutto umano, e ahimè, non sono sicura di non averne paura. (UR 35) «Madame, io vi ho raccontato una storia» sottolinea il cardinale, a cui la reazione della dama appare perfettamente naturale. È infatti «nell'ordine delle cose» - continua il cardinale - che i personaggi di una storia risplendano di luce propria e siano collocati su un piano più alto, fino a non sembrare del tutto umani. È ugualmente nell'ordine delle cose che questi personaggi incutano timore. Secondo il cardinale l'arte del racconto genera proprio quel tipo di personaggi che tanto inquietano la dama in nero. Ogni storia è il risultato di un equilibrio delicatissimo, in cui i personaggi sono solo uno degli elementi. Sbilanciare tale equilibrio a favore dei personaggi, facendoli diventare - come vorrebbe la dama in nero - più umani, ha gravissime conseguenze. Non si tratta - spiega il cardinale - di un rischio solo teorico: Vedo albeggiare sul mondo una nuova arte narrativa. In verità essa è già nata e ha acquistato grande favore tra i lettori odierni. E questa nuova arte e questa nuova letteratura per amore dei singoli personaggi della storia, e per restare con loro e non averne paura - sarà pronta a sacrificare la storia stessa. (UR 35) Al cardinale, questa nuova letteratura - la «letteratura degli individui», per usare le sue precise parole - appare un progetto grande e ambizioso, ma irrimediabilmente umano. Mentre l'arte di raccontare storie appartiene a un dominio affatto diverso, quello divino: L'arte divina è la storia. In principio era la storia. (UR 36) Il cardinale stabilisce così una gerarchia che riserva al64

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