Il piccolo Hans - anno XX - n. 78 - estate 1993

«Mamzelle Ane notò l'effetto del suo racconto»; «il generale tacque e guardò Axel per rendersi conto dell'effetto che la sua storia aveva sul giovane»: gli accenni agli effetti provocati nell'ascoltatore da una storia sono frequenti nei racconti di Karen Blixen. Ehrengard rappresenta ancora una volta il punto finale del percorso. Qui Karen Blixen riduce al minimo la storia raccontata, e amplifica l'effetto facendolo diventare un effetto di seduzione, per di più a ruoli scambiati rispetto alle intenzioni del seduttore. Herr Cazotte, che non conosce la verità sulle proprie origini, le ha ricostruite con la fantasia, immaginandosi figlio naturale del padre di Ehrengard. All'origine di questa storia, che Cazotte racconta a se stesso prima che a qualsiasi ascoltatore, c'è la domanda «Chi sono io?». Una domanda che in Ehrengard rimane sottintesa. La stessa domanda, questa volta pronunciata, apre Il primo racconto del Cardinale. «Chi siete voi? domandò al cardinale Salviati una signora in nero» (UR 13). «Chi sono io?» ripete il cardinale Salviati, dichiarandosi nello stesso tempo impreparato a rispondere. La domanda infatti è così radicale da riassumerle tutte, da contenere in sé tutti gli interrogativi e tutte le ansie: Molte persone sono venute a chiedermi consiglio - spiega il Cardinale. Tutte quelle dichiarazioni, Madame, tutti quei ragionamenti, altro non erano che le variazioni di un solo grido del cuore, di una sola domanda: «Chi sono, io?» (UR 13) La richiesta della dama in nero dà il via a un racconto. «Consentitemi dunque - dice il cardinale piegandosi finalmente alle insistenze della dama - di rispondervi secondo la regola classica: raccontandovi una storia». La storia del cardinale ha per protagonista proprio 61

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