Il piccolo Hans - anno XX - n. 78 - estate 1993

come legati all'età senile o presenile del paziente reificano la paura proiettata dell'analista, riguardante i limiti della propria capacità di sviluppo». Questo è il vero problema: un misto di rifiuto di pensare la propria vecchiaia e di timore della incapacità di continuare il proprio sviluppo. Questa asserzione fa inoltre capire quanto sia difficile, quindi, pensare la vecchiaia come una tappa specifica dello sviluppo umano complessivo, ma anche quanto ciò sia importante, culturalmente e clinicamente. Ricordo molto bene gli sforzi di un mio paziente anziano, in età di pensionamento, per illustrare a me, allora giovane analista, la possibilità e l'utilità di analizzare un vecchio. Chimico industriale valido, vicino al ritiro dalla vita attiva (aveva sessantasei anni), aveva fatto già un'analisi all'inizio della maturità, con buoni risultati. Tuttavia, egli pensava che la vecchiaia gli poneva alcuni nuovi problemi, relativi alla sua vita sessuale, alle soddisfazioni vicarianti che i figli offrivano ad alcuni suoi vecchi desideri, al suo ritiro dal lavoro come chimico, alla possibilità di incrementare una parallela attività come studioso dell'omeopatia, che aveva tenuto in sordina fino ad allora.. Concordare con lui gli orari per lavorare insieme -fu possibile in funzione dei suoi impegni accordarci solo per le sette del mattino, orario nel quale non avevo e non ho mai più successivamente lavorato con pazienti -fu solo la minore delle difficoltà alle quali dovetti sobbarcarmi. La maggiore era, per l'appunto, quella di allargare i limiti delle mie capacità di sviluppo mentale. Devo però riconoscere che se accettai fu perché il paziente stesso pareva dimostrare che crescere era sempre e comunque possibile. Di ciò gli sono stato sempre grato. L'analisi di questo paziente durò tre anni, in primo luogo in quanto egli aveva fatto una lunga analisi precedentemente, in secondo luogo perché concordo con l'indicazione di S. Manfredi Turillazzi nel senso che le analisi dei vecchi non devono essere lunghe, non devono colludere 21

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