può affrontare problemi d'ordine filosofico che costituiscono i fondamenti della pittura- il tempo, lo spazio, il desiderio, la chiarezza, la trasparenza, la molteplicità dell'essere, ecc.-, e che sono invece stati completamente censurati, fatti evacuare dal mondo dell'arte, tutto costipato dalla problematica del successo e delle relative strategie commerciali. Lui volta le spalle a Wall Street, ma per orgoglio. Da un certo punto di vista- quello del laboratorio delle mentalità del futuro-, Matta è di un'attualità e di un'importanza cruciali. A New York, durante la Seconda Guerra mondiale, la Marina americana aveva un problema: la penuria di capitani. Sapevano, sì, come fabbricare velocemente e in gran numero delle navi da carico- le Liberty Ships -, necessarie per il trasporto di materiale bellico attraverso l'Atlantico e il Pacifico, ma non sapevano come fabbricare tutti i capitani necessari per portare a destinazione le navi. A questo punto, il problema era quello di formare capitani a ritmo accelerato, per vincere, con la tecnologia, la guerra contro i Nazisti e i Giapponesi. (Apro una parentesi: ogni riferimento all'attualità e alla guerra tecnologica dei Mondi è qui involontario). Buckminster Fuller ed io abbiamo lavorato per risolvere questo problema, inventando degli strumenti di navigazione marittima che fossero efficaci, ma senza comportare dei calcoli matematici troppo specialistici. Perché? Perché i capitani e i navigatori principianti, ai quali bisognava subito affidare le Liberty Ships, erano piuttosto degli autisti di taxi che non dei matematici, e perché bisognava fare in fretta. Prima di cominciare ci siamo imbattuti subito nella difficoltà di dover cambiare la nozione di spazio sulla quale invece si basano i navigatori, e di dover quindi trasformare gli strumenti di misurazione dello spazio e anche il modo in cui il navigatore la usa. In altre parole: la nozione secondo la quale «la realtà sta qui sotto, mentre noi siamo 197
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