Il piccolo Hans - anno XX - n. 78 - estate 1993

talista» del sogno è sempre un desiderio infantile rimosso, che lega il materiale dei pensieri latenti del giorno alle più primitive radici, sempre le stesse, del soggetto. La traballante autostima, le inevitabili perdite narcisistiche che comporta la vecchiaia, rendono più difficile l'accettazione di questi desideri, e del loro carattere sessuale. Intendo sessuale, in questo caso, nell'accezione psicoanalitica. Valga come unico esempio il sogno della donna matura, che ha un figlio combattente nella Grande guerra, e che si dichiara patriotticamente disposta ai «servigi d'amor» con la truppa. Null'altro - ma non è irrilevante in funzione di ciò che è stato detto prima - verrà fuori dall'interpretazione di questo sogno; che Freud non rivelerà alla dama in questione, per non turbarla, se non ciò che potevamo aspettarci: una rielaborazione del complesso edipico correlata sia con il momento particolare dello sviluppo che con le circostanze specifiche della vita della donna. La letteratura ha aiutato la psicoanalisi, come ben sappiamo, a rendere pensabili tanti anfratti della vita dell'uomo. Per ciò che riguarda la sessualità della vecchiaia, in questa difficile articolazione dei desideri infantili rimossi che ritornano nel "senza tempo" dell'inconscio, con la temporalità della vita mentale nel suo insieme, un racconto dello scrittore giapponese Yasunari Kawabata: La casa delle belle addormentate, potrebbe offrire spunti alla riflessione. Ciò che il marchingegno letterario - una "casa di tolleranza" sui generis, dove le fanciulle vergini dormono un sonno drogato, giacendo accanto a vecchi presumibilmente impotenti - rivela, come in uno specchio che si offre alla proiezione, è il mondo fantasmatico della vecchiaia consapevole del protagonista. Queste "belle addormentate", quasi morte, sono la "cosa" (das Ding) di fronte alla quale il pensiero retrocede, si slancia, e verte volta per volta, grazie alla compiacenza del sonnomorte dell'altro, le immagini che hanno animato il vivere e che preludono al morire. Nei pensieri, nelle fantasie, nei 19

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