Il piccolo Hans - anno XX - n. 78 - estate 1993

dito, con la scritta in rosso. (La nonna trovava bella la zia, morta suicida, e la sorellastra, madre di un noto personaggio morto in una oscura vicenda di terrorismo, nero su rosso). Evìta interpreta il sogno dicendo che era sempre sottomessa agli adulti, una scolaretta, disposta a tutto per far piacere. Lei non era la preferita della nonna. La mamma riferiva alla nonna i suoi capricci. In realtà lei stessa si trova «riferita» alla nonna del ramo ebraico della famiglia dal «capriccio» di sottrarsi al comando dell'altra nonna di soggiacere al ruolo umiliante di prostituta. Nel sogno la confessione ebraica - il «riferimento» ebraico - fa da supporto alla confessione cristiana che scrive col sangue del suicidio e dell'assassinio il titolo del libro del destino di Evìta. Rosso su giallo: la «scrittura» usurpata dal cristianesimo divora il colore del libro sottostante. E continuano gli scambi che disturbano il disegno divino della creazione. Perla è un'intellettuale. Un impedimento però la trattiene tenacemente dal riuscire a scrivere qualcosa che non rimanga nei cassetti o non riceva la firma di qualcun altro. La teoria le rimane interdetta. E il sogno seguente mostra come i colori scambiati stiano al posto di un altro scambio: quello degli errori attribuiti all'analisi con l'erroneità feconda delle teorie sessuali infantili smarrite dalla paziente. 140 Ho sognato che ero nel suo studio, non so dove, vedevo i suoi libri. Io ne spostavo due, con un'aria un po' birichina. Li scambiavo. Erano libri antichi con una bella rilegatura, uno giallo e uno rosso. Lei però rimaneva serio, si alzava e li rimetteva a posto. Ricordo i titoli. Uno era «Conference Ferenczi» e l'altro era di due parole e finiva con eiaculatio. Penso per il primo che manca qualcosa, forse una preposizione, e poi alla mia simpatia per Ferenczi e quindi a una certa critica a Freud, i suoi errori, gravi, marcati, a date precise. La fra-

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